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275 Maglie-Leuca: il Pd contro i "proclami elettorali"

Salvatore Capone sottolinea come i tempi di approvazione del Cipe smentiscano i proclami "ad effetto" della destra: solidarietà a Blasi su CoperSalento. E la Bellanova pensa ai lavoratori della Bat

LECCE - Il raddoppio della statale 275 Maglie - Leuca, approvata dal Cipe, con un importante impegno finanziario, ieri 31 luglio, è ancora un punto di discussione all'ordine del giorno. L'eco delle grida entusiastiche dei rappresentanti del centrodestra salentino, che hanno visto riconosciuto dal governo nazionale un impegno atteso, non sembrano scuotere più di tanto i membri del locale Partito Democratico. Da Via Tasso, il coordinamento provinciale del Pd, infatti, punta il dito contro i "falsi proclami" del centrodestra, che ancora una volta, avrebbe apertamente strumentalizzato per un tornaconto elettorale una questione di vitale importanza per il territorio. È questo in buona sostanza il parere del segretario provinciale del Pd, Salvatore Capone, che saluta con favore il via libera del Cipe al completamento della strada, augurandosi allo stesso tempo che "i lavori partano quanto prima per recuperare il grave ritardo fin qui accumulato, dopo l'invio del progetto della Strada Parco Maglie-Leuca da parte della Regione Puglia".

Capone ritorna su come l'operazione è stata presentata dal centrodestra, puntualizzando: "Gli atti di questi giorni dimostrano come le tante dichiarazioni ad effetto sbandierate in campagna elettorale, riguardo ai soldi presunti come già stanziati ma mai finora dimostrati, erano solo una grande bugia del centrodestra. Pura propaganda politica ai fini elettorali. Solo ora infatti arrivano gli atti e le certezze dopo tante sollecitazioni da parte del centrosinistra. La prova sta nei fatti. Il 27 Giugno l'impegno finanziario e solo ieri, 31 Luglio, il Cipe ha approvato il progetto, dicendo si allo stanziamento delle somme necessarie per ultimare l'opera". In poche parole, qualcuno ha promesso prima del responso delle urne, ciò che non era neanche in discussione fino a meno di una settimana fa e che, invece, dal centrodestra davano per già approvato ben prima del voto.

"Ora che i soldi ci sono davvero - spiega Capone -, ci auguriamo che finalmente si possa passare dalle parole ai fatti e proseguire con il progetto della ‘Strada Parco' approvato dalla Regione e dalla Provincia e condiviso pienamente dai sindaci del sud salento. Ci auguriamo che vengano rispettati gli impegni progettuali sulla compatibilità della infrastruttura col territorio così come erano intenzionate a fare la Regione Puglia e la Provincia ai fini della strada parco.
E ci auguriamo che come più volte auspicato negli scorsi mesi da Loredana Capone e dai consiglieri regionali partano presto i lavori".

Lo stesso Capone poi esprime solidarietà al sindaco di Melpignano, Sergio Blasi, per gli attacchi ricevuti nell'ambito della vicenda Copersalento: "Assumere iniziative per la propria comunità e per il proprio territorio a tutela della legalità e salvaguardare l'ambiente e la salute dei cittadini - sottolinea Capone - è un impegno di ognuno, della politica e delle istituzioni. Mi sembra proprio strano quando l'impegno in questo senso da parte di amministratori, e mi riferisco in particolare al Sindaco Melpignano, Sergio Blasi viene ingiustamente messo in discussione in questo caso da Copersalento e dal Sindaco di Maglie, Antonio Fitto tentando di sminuire o cancellare ciò che accade e addirittura a "querelare" nel tentativo di chiudere la faccenda. Il Partito Democratico, da sempre impegnato con i propri dirigenti diffusi nel territorio e con i propri rappresentanti istituzionali, ribadisce la necessità che si possa quanto prima chiarezza sulla questione Copersalento ed esprime piena vicinanza e solidarietà a Sergio Blasi per il continuo impegno sulla vicenda, profuso con grande responsabilità politica e istituzionale".

Intanto Teresa Bellanova, deputata del Pd e componente della Commissione Lavoro, ha presentato un'interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell'Economia e al ministro del Lavoro in riferimento alla situazione dei lavoratori della British American Tabacco, che ha "assorbito" il personale dell'Ente tabacchi italiani (poi Spa). A parziale risarcimento di questa modifica di status occupazionale, il decreto legislativo 283/98 ha introdotto il "diritto di rientro" nella pubblica amministrazione in caso di ristrutturazioni aziendali cadenti nel successivo periodo di sette anni più due anni ulteriori accordati con la Legge Finanziaria 2007. Poiché le produzioni effettuate da Bat in Italia sono passate da 16.5 miliardi di sigarette nel 2007 ai 14 miliardi consuntivati nel 2008 e previsti per il 2009, si è resa necessaria una rivisitazione dell'organico dei diversi stabilimenti Bat.
In provincia di Lecce, unico sito produttivo rimasto attivo a livello nazionale, il personale di provenienza ex Azienda autonoma dei monopoli di Stato è pari a circa 90 unità, che risulterebbero essere gli unici a non poter beneficiare del "diritto di rientro" in caso di non auspicabili ulteriori, ristrutturazioni; il 14 luglio scorso è stato siglato un accordo tra l'azienda e le parti sindacali che prevede la ricollocazione di 16 unità tra il personale proveniente dal comparto pubblico. Ieri, inoltre, sono scaduti i termini previsti per la ricollocazione nella pubblica amministrazione per il restante personale (circa 75 unità), ci cui ben 30 unità per l'anno 2009 e circa 10 unità per il 2010 hanno i requisiti per accedere alla pensione. Per le restanti unità (circa 35) c'è il rischio di perdita del posto di lavoro.

"Si tratta di lavoratori e di relative famiglie - scrive la Bellanova - per le quali si determinerebbe una situazione di precarietà psicologica e lavorativa, anche e soprattutto se si tiene conto che si tratta di persone che hanno circa 50 anni di età e dunque difficilmente ricollocabili in altri contesti lavorativi". Per questi motivi la deputata del Pd chiede ai ministri interrogati "se non intendano opportuno disporre urgenti misure idonee al fine di tutelare queste restanti unità, perché anche per questi lavoratori si dia avvio ad un percorso di maggiore stabilità lavorativa".

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