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Aldo Moro: la politica ricorda lo statista magliese

Trentuno anni dopo la morte, Moro viene ricordato dalla politica salentina. La Capone: "Il suo messaggio è ancora attuale". E la Poli Bortone presenta un'interrogazione sulla commissione d'inchiesta

Aldo Moro, trentuno anni dopo. La politica omaggia il politico di Maglie, cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri e presidente del partito della Democrazia Cristiana. Rapito il 16 marzo 1978 dalle Brigate Rosse ed ucciso il 9 maggio, Moro venne trovato cadavere nel baule posteriore di una Renault 4 in via Castani, vicina a Piazza del Gesù, dove sorgeva la sede nazionale della Dc.

La senatrice Adriana Poli Bortone, presidente del movimento "Io Sud", proprio nella ricorrenza di questo anniversario, ha inoltrato un'interrogazione al governo in merito alla vicenda Moro, ripercorrendo le tappe dell'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi: nell'interrogazione, si sottolineano le questioni aperte e rimaste in sospeso della commissione comunemente nota come "Commissione Moro". Considerati i lati ancora oscuri della questione, la Poli sottolinea che "sembra sufficientemente chiaro che, sulla ricostruzione della vicenda in trattazione, non possa trovare ancora posto la parola fine".

Inoltre, rispetto ai lavori della Commissioni "stragi", la senatrice aggiunge che "se è vero che essi, protrattisi dal 1988 al 2001, hanno chiarito molti punti, portato a prove importanti e sollevato pesanti interrogativi, è altrettanto vero che circostanze politiche non hanno concesso di ‘valorizzare' formalmente in un unico atto istituzionale tutti gli elementi emersi nel corso di lunghe ed approfondite indagini; se a tutto ciò si aggiunge il consolidato pensiero dei familiari di Aldo Moro e della sua scorta, secondo cui lo Stato non si è fatto sufficiente carico delle loro richieste di verità, diviene non più rinviabile il momento in cui tutto il Paese e, per esso ed in primis, il massimo rappresentante della volontà popolare, debba rispondere a dette giuste richieste".

Considerato che il caso Moro "è il più complesso ed il più emblematico di quelli su cui pesano non pochi interrogativi", sia "per il significato istituzionale di questi ultimi e sia per i vuoti di verità che, seppur individuati con i lavori di sedi a ciò preposte, non sono stati formalizzati e resi pubblici come versione istituzionale dei fatti", esistono, secondo quanto riportato dalla Poli, "fondati motivi per ritenere che, nell'ambito dell'inchiesta parlamentare, si sia giunti molto vicini ad un nodo di verità, che si ha tutto l'interesse generale a vedere svelato sicché non occorre allo scopo prevedere ulteriori impegni di parlamentari ma sarebbe più utile rivolgersi a studiosi di storia e di diritto, esperti e specialisti dei vari settori dall'alto profilo morale ed intellettuale che interpretino e diano voce all'enorme mole di documentazione acquisita e prodotta finora nelle sedi istituzionali competenti per il caso Moro".

La senatrice, pertanto, chiede al governo di sapere se "intenda istituire, possibilmente per la data del 9 maggio 2009 ("Giorno della memoria" ed anniversario della morte di Aldo Moro) una Commissione tecnica, che preveda la partecipazione di studiosi di storia e di diritto, esperti e specialisti dei vari settori dall'alto profilo morale ed intellettuale, affidandole il compito di interpretare e dare voce sia all'enorme mole di documentazione acquisita e prodotta dagli organismi parlamentari d'inchiesta occupatisi del c.d. Caso Moro dal 1988 in poi, e sia alle inerenti decisioni conclusive cui si è giunti in altre competenti sedi istituzionali. La Commissione dovrebbe concludere i lavori entro il 9 maggio 2010 con una relazione finale da sottoporre poi, a cura del governo, all'analisi ed all'approvazione del Senato".

Ma anche Loredana Capone rende omaggio al grande statista della Dc: "La sua lezione - spiega la vicepresidente della provincia - è sempre attuale per chi ha vissuto quella stagione politica ma anche per le giovani generazioni. Aldo Moro è infatti un faro per le sue azioni di uomo delle istituzioni e di governo ma soprattutto per l'etica e per il modo di interpretare il bene della comunità fino al sacrificio estremo". La Capone sottolinea come Moro sapesse "capire e interpretare i segni dei tempi", "consapevole che in Italia tutto è più difficile perché la nostra democrazia è, da sempre, imperfetta", "profondamente convinto che il sistema delle garanzie istituzionali potesse essere difeso solo dal ruolo e dalla coesione delle grandi forze popolari".

"Quando - prosegue - egli sosteneva che la Dc era interessata a un incontro serio, non tattico, con il Pci, sapeva che il distacco di Berlinguer da Mosca era ormai irreversibile, e che un disegno di governo condiviso avrebbe potuto rappresentare il migliore - l'unico? - antidoto contro la controffensiva della destra. Moro e Berlinguer sapevano di poter contare su una costituzione fra le più avanzate del mondo scritta dai rappresentanti antifascisti provenienti da culture profondamente diverse. Quella Costituzione oggi resiste agli attacchi della nuova destra. Mi piace ricordare Aldo Moro anche per il suo impegno a favore della scuola pubblica e per aver concorso alla scrittura degli articoli 33 e 34 della Costituzione che ponevano l'Italia all'avanguardia nel mondo. Il giovane Moro, durante i lavori della costituente, combatté per tre diritti fondamentali: ogni persona deve essere istruita, ogni famiglia deve decidere gli indirizzi dell'istruzione, ogni cittadino deve difendere le proprie idee. Quell'investimento sulla conoscenza, sul futuro, sulla cultura, sull'istruzione, sulle intelligenze concorse a trasformare il nostro paese in una delle più importanti potenze del mondo, nonostante uscisse da una guerra durissima".

"Oggi invece - conclude la Capone - il Governo Berlusconi continua a tagliare i fondi destinati alla scuola, soprattutto quella pubblica, e pregiudica con i suoi atti lo sviluppo dell'Italia Repubblicana. Il messaggio di Moro oggi è attualissimo e anche per questo ci piace ricordare un grande uomo e un grande politico in questo triste giorno".

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