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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Comitato pro 275: "Referendum sulla Maglie-Leuca"

Sulla 275, il comitato favorevole alle quattro corsie chiede l'indizione di un referendum popolare tra i cittadini del Capo di Leuca: "Le mistificazioni e la propaganda politica ormai intollerabili"

MAGLIE - "Sulla Ss 275 siano i cittadini del Capo di Leuca a decidere": il monito arriva dal comitato pro 275 che, ritornando sulla vicenda dell'infrastruttura del dissenso, che sta mettendo contro in un duro faccia a faccia legale Regione Puglia e Provincia di Lecce, invocano l'indizione di un referendum ad hoc per dirimere l'annosa questione.

"Siano i cittadini del Capo di Leuca - dichiarano - a decidere le sorti della statale 275. Le mistificazioni e la propaganda politica sull'argomento hanno raggiunto livelli intollerabili. Il progetto di ammodernamento della S.S. Maglie-Leuca che il Cipe ha ri-finanziato con 288milioni di euro era stato già legittimamente approvato e finanziato nel 2004".

Dal comitato pro 275 evidenziano come la realizzazione dell'opera venne "energicamente ostacolata dalla precedente amministrazione provinciale" che ricercò "un compromesso politico in via ‘extra-procedimentale' che snaturava le caratteristiche fondamentali del progetto (sicurezza stradale e qualità della vita nei centri urbani)": "Oggi - ribadiscono - il Tar ha dato ragione ai sostenitori del raddoppio e mentre l'attuale Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, nonostante la vittoria giudiziaria, ha responsabilmente teso la mano alla Regione, dichiarandosi disponibile a ridiscutere intorno ad un tavolo tecnico-istituzionale le ulteriori migliorie da apportare agli ultimi chilometri del tracciato, la Regione che fa? Ricorre al Consiglio di Stato!".

Dal comitato si chiedono perché il Governatore Vendola abbia deciso di "pregiudicare il finanziamento e la realizzazione dell'intera opera". Riguardo alle migliaia di cittadini firmatari delle numerose petizioni promosse a sostegno del raddoppio negli ultimi 20 anni, precisano che si tratti di "persone oneste, informate e sufficientemente documentate nel merito dell'opera", e non di "faccendieri in affari con i c.d. ‘signori de cemento'": "Sono cittadini - asseriscono - che si chiedono come mai una persona avveduta e responsabile come l'attuale Vice-Presidente della Regione Puglia, continui a ripetere come un disco rotto gli slogan di uno sparuto drappello di ambientalisti totalmente estranei ai bisogni reali dei cittadini salentini". Gente che "ama" e "vive" per 365 giorni all'anno il Capo di Leuca, conoscendone "le peculiarità storiche, paesaggistiche ed architettoniche".

"Siamo tutti d'accordo - affermano - che il Capo di Leuca sia ‘meraviglioso' e vada ‘preservato'. Ma ciò che Loredana Capone vorrebbe ‘cristallizzare' non è quel Capo di Leuca integro e bucolico che si vuol rappresentare. Lungo il tracciato del raddoppio, ci si imbatte in capannoni industriali, cave dismesse, migliaia di case sparse e parchi fotovoltaici".

Dal comitato si chiede gli organi di stampa di chiarire una volta per tutte che la rettifica di una grande rotatoria "a raso" esistente da 30 anni non sia una "mega-rotatoria che devasta il paesaggio", che "un viadotto alto al massimo 8-9 metri e lungo 6-700 metri, necessario per by-passare i centri abitati e che non intacca alcun sito archeologico", non sia "un eco-mostro a priori" visto che da Otranto a Gallipoli, il Salento "abbonda di viadotti ben più ingombranti senza che nessuno si sia mai scandalizzato tanto".

"Gli ultimi 7 chilometri - ribadiscono - del raddoppio finanziato costano meno di 50mln di euro e non 165mln. Il Capo di Leuca non è la foresta Amazzonica. A ridosso dell'attuale statale 275, da Montesano a Leuca, vivono stabilmente circa 100mila abitanti (che raddoppiano nei mesi estivi), sparsi lungo un agglomerato lineare di centri urbani senza più soluzione di continuità". Dal comitato pongono un'ultima doverosa precisazione, ossia che i propri membri non sono "militanti né di destra né di sinistra", ma "pretendono solo il minimo sindacale che si possa chiedere ai propri governanti: non essere presi in giro!".

E intanto la provincia di Lecce ha convocato per domani mattina, alle 12, a Palazzo Adorno, una Conferenza Stampa dei sindaci delle comunità interessate al raddoppio della Strada Statale "275". Gli amministratori locali ripercorreranno, tappa per tappa, tutta la "vera storia" del raddoppio dell'arteria. Parteciperanno alla conferenza stampa anche il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone e l'assessore provinciale al Bilancio Silvano Macculi, già sindaco di Botrugno.

Negro (Udc): "Ss 275, la politica chieda scusa ai cittadini"

"La politica dovrebbe chiedere scusa ai cittadini e rimboccarsi le maniche per far sì che la statale 275 possa vedere presto la luce". E' quanto affermato dal Presidente del Gruppo consiliare Udc-Partito della Nazione alla Regione Puglia, Salvatore Negro. "L'ennesimo incidente, in cui qualche giorno fa ha perso la vita un motociclista, dovrebbe essere da monito a fare in fretta ed a mettere da parte scaramucce e polemiche. I giganti dai piedi d'argilla, Pd e Pdl - prosegue -, che governano Regione e Provincia, invece di ostacolare i lavori, dovrebbero eliminare al più presto gli ostacoli burocratici e politici che impediscono la realizzazione di questa importante arteria che garantirà sicuramente la sicurezza degli automobilisti ma anche il decollo economico del sud Salento, oggi in una situazione di isolamento ed emarginazione rispetto al resto della provincia proprio a causa degli scarsi collegamenti con la città capoluogo ed il resto della Puglia".

Negro invita poi alla moderazione dei termini il vice presidente della Regione, Loredana Capone, ed il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, dopo le ultime polemiche. "Conosco la pacatezza e la serietà di Gabellone e Capone - ha commentato Salvatore Negro - per questo chiedo che mettano da parte le polemiche e lavorino affinché possano iniziare presto i lavori per la realizzazione di questo tratto di strada. Occorre essere concreti: le polemiche, le offese e le minacce di fare ricorso alle vie giudiziarie non offrono certo una buona immagine della politica al cittadino".

"Quello che da tempo chiediamo come Udc - ha sottolineato il presidente Negro - è uno divisione in più lotti funzionali dell'appalto in modo da garantire la partecipazione alle imprese locali e non solo alla grandi imprese del Nord. Non ci si può nascondere dietro al Cipe per ostacolare la realizzazione dell'opera: non è detto che nell'ultimo tratto debba essere realizzato necessariamente un mega viadotto, pena l'esclusione dal finanziamento. Le regole possono essere sempre cambiate dalla politica, così come avviene quando se ne ha la voglia e la forza di farlo. Non di rado si è fatto ricorso al voto di fiducia per accelerare i tempi su leggi ad personam. Sarebbe il caso di fare lo stesso anche su provvedimenti che possono tornare utili alla collettività. Come Udc-Partito della Nazione - ha concluso Salvatore Negro - ancora una volta rinnoviamo l'invito a tutte le forze politiche di governo alla moderazione, a mettere da parte le polemiche e a lavorare nell'interesse del territorio e dei cittadini".

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