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Maglie Castrignano del Capo

Maglie-Leuca: ancora scontro tra favorevoli e contrari

I sindaci favorevoli si sono incontrati a Leuca, per esporre le ragioni del si alla strada, ma dall'Università del Salento, no dalla Facoltà di Beni culturali: "Si distrugge tratto unico salentino"

CASTRIGNANO DEL CAPO - La strada statale 275 continua a dividere e far discutere: si è tenuta stamattina presso l'Hotel Terminal di Santa Maria di Leuca, un'assemblea dei sindaci favorevoli alla realizzazione del raddoppio della cosiddetta infrastruttura, che hanno esposto le ragioni in merito alla necessità di completare l'opera. I primi cittadini di diversi comuni interessati dal passaggio della strada hanno deciso di rompere il silenzio per far comprendere all'opinione pubblica le proprie ragioni e tutelarsi dall'immagine di "devastatori dei territori" come "qualcuno strumentalmente vorrebbe far credere". Dal dibattito è comunque emersa l'intenzione di riprendere la discussione al termine dell'imminente tornata elettorale, con la certezza che, tuttavia, l'opera non sia più demandabile per ragioni di sicurezza stradale.

Ma tra i no all'intervento così come oggi caldeggiato c'è anche il consiglio di facoltà dei beni culturali dell'Università del Salento, che chiede tutele per la storia, la fauna e il paesaggio interessato dall'intervento. Dalla facoltà giunge un appello, a seguito della definitiva approvazione da parte dell'Anas del progetto esecutivo della superstrada a scorrimento veloce, con 18 km di asfalto tra Montesano e Leuca, in un paesaggio tra i più belli e caratteristici del Salento.

Dal consiglio di facoltà si esprime "indignazione" e "stupore" per il tentativo di "deturpare" con "miopia politica" una realtà paesaggistica tra le più singolari del territorio, con un enorme dispendio economico ed una "alterazione irreversibile" dell'area di grande valenza storico-archeologica. Duro anche il commento in merito alle assicurazioni dei progettisti e dell'Anas sulla "mitigazione ambientale" e sul ripristino di muretti a secco, pagghiare e ripiantumazione di alberi divelti, evidenziando che il paesaggio costituisce un "unicum", che non può essere ricostruito artificialmente.

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