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Piano per la prevenzione del randagismo, tutti d’accordo sul da farsi

Incontro a Maglie tra la Asl e i rappresentanti dei comuni. Strategica la concertazione con le associazioni di volontari. La Puglia spende troppo e male, ma ci sono realtà esemplari come a Felline e Acquarica del Capo

 

MAGLIE - Si è tenuta presso la sala didattica della Asl di Maglie l’incontro tra Asl e sindaci o loro delegati per la presentazione del Piano di intervento da sottoporre all’approvazione di tutti i Comuni. Dall'incontro è emerso che concertazione, collaborazione e sinergia saranno le modalità strategiche di risoluzione del problema pluridecennale del randagismo. Finalmente insieme, se pur con competenze e ruoli diversificati.

Con tale riunione è stato riconosciuto all’unanimità, infatti, il grande lavoro e impegno che da anni le associazioni sostengono. Per questo è stato proposto di formalizzare un protocollo che serva ad attivare un'azione concertata ed efficiente, prevedendo di uscire dall’emergenza randagismo e dagli effetti che ha determinato sia in campo della sanità e sicurezza pubblica, sia del maltrattamento degli animali, sia della spesa pubblica, scatenando spesso e volentieri affarismo illegale e immorale. Partendo dal Piano, quindi, è stato consegnato un modello di protocollo d’intesa da far sottoscrivere ai comuni singoli o associati e alle associazioni di volontariato animaliste presenti sul territorio.

Gli obiettivi del Piano sono il censimento dei cani vaganti con l’iscrizione di tutti i cani nell’anagrafe canina regionale e nazionale, la sterilizzazione di massa dei cani vaganti e l'attivazione di percorsi di formazione, sensibilizzazione e promozione culturale sul corretto rapporto uomo animale. È stato precisato, inoltre, che in tema di randagismo canino alle Asl di riferimento spettano una serie di prestazioni assistenziali da effettuarsi sui cani ricoverati nei canili sanitari: visita clinica, identificazione e registrazione in anagrafe, prelievi diagnostici per la diagnosi della leishmaniosi e di altre malattie denunciabili o emergenti, trattamenti antiparassitari nei confronti dell’echinococcosi, trattamenti profilattici delle principali malattie infettive e parassitarie, sterilizzazione, gestione amministrativa (cartella clinica, etc). Per gli interventi di alta specializzazione e nel caso di patologie gravi che non possono essere affrontate presso la struttura del canile sanitario o ambulatorio veterinario Asl, previo giudizio di opportunità di intervento da parte del servizio della Asl, è necessario ed indispensabile che ogni singolo comune garantisca questo tipo di assistenza.

Piano provinciale randagismo 2-2La partecipazione all'incontro è stata massiccia se pur la parte politica era presente solo con qualche assessore delegato. Per la maggior parte dei Comuni era presente in loro rappresentanza la Polizia Municipale. Dopo una breve introduzione del Piano da parte del dottor De Filippis della Asl, la parola è passata al dottor Giovanni Tortorella, veterinario dirigente Asl nonché presidente della Commissione regionale randagismo che, senza preamboli, ha dichiarato che la Puglia è la maglia nera in fatto di randagismo con una spesa annuale di circa 100 milioni di euro. Un giro di denaro tale da diventare inevitabile occasione per scatenare o attirare interessi mafiosi che penetrano purtroppo spesso anche nel mondo della politica.

Questa realtà, aggravatasi nel tempo nonostante le leggi nazionali e regionale e con le relative delibere (in particolare la delibera Regionale 17 dic. 1996), è stata determinata da inadempienze da parte dei Comuni che hanno trascurato o eluso il problema, rimandandolo al servizio sanitario e riempendo i canili.  Oggi i Comuni vengono chiamati alle responsabilità patrimoniali, devono dar conto delle spese ma soprattutto della loro politica di prevenzione. A tal proposito, il Comune di Alliste ha presentato la sua realtà dimostrando come adempiere alle norme con la costruzione del canile comunale non costi di più rispetto ad una posizione di disinteresse e di scaricamento del problema ai soli canili privati convenzionati. Questi, infatti, negli anni si sono riempiti sempre di più, non offrendo alcun servizio utile al territorio e non lavorando a una reale prevenzione del randagismo, anzi aggravando la spesa pubblica negli anni. Il Comune, grazie all’esistenza del canile comunale ha effettuato 280 sterilizzazioni e 200 adozioni. Il canile aperto al pubblico sia di mattina che di pomeriggio offre di fatto visibilità ai cani ricoverati e si interfaccia con la società offrendo un concreto servizio all’utenza.

Tra gli altri esempi, Acquarica del Capo che ha dimostrato come il volontariato sostenuto e appoggiato da azioni politiche possa di fatto risolvere il problema del randagismo. Attualmente, inoltre, nel canile privato di Ugento sono presenti solo 4 cani, ci sono state 84 adozioni e si continua con il programma di sterilizzazioni.

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