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Martedì, 16 Aprile 2024
Maglie Maglie / Via Vittorio Emanuele

Toma annuncia il finanziamento per il Museo dell’archeologia industriale

Il sindaco afferma che i lavori ripartiranno presto. Stanziati i fondi dalla Regione per creare nei locali della storica ex fabbrica “Fratelli Piccinno” un contenitore culturale in grado di ampliare la rete di beni presenti sul territorio e attirare nuovi flussi turistici

MAGLIE – Maglie si prepara a ospitare il Museo dell’archeologia industriale nei locali dell’ex fabbrica “Fratelli Piccinno”. “Luogo per antonomasia dello spirito imprenditoriale magliese”, dice il sindaco, Ernesto Toma. Che assicura: “Sarà valorizzato ulteriormente, mediante il completamento della ristrutturazione, indispensabile per la fruibilità”. Il progetto, infatti, è stato finanziato dalla Regione Puglia.

L’edificio ricopre circa 2mila e 200 metri quadrati. Sorge tra le vie Vittorio Emanuele, Giulio De Giuseppe e Giacomo Matteotti. Il suo valore storico e architettonico si deve a quelle peculiarità archeologico-industriali che il 23 luglio del 2003 nei hanno fatto dichiarare sito d’interesse rilevante, con decreto legislativo.

Lo stato di conservazione è discreto. L’ultimo intervento risale al 2013. E’ stato quello il primo stralcio dei lavori. La struttura è poi divenuta totalmente di proprietà comunale durante l’ultimo mandato di Antonio Fitto.

La “Maison Piccinno”, fondata da Luigi Piccinno nel 1863, fu una fabbrica di produzione artistica di mobili per l'arredamento della casa con nove sezioni (disegno, ebanisteria, scultura, decorazione, intarsio, pulimento, apparecchio, rifinimento e imballaggio) e settanta operai. Durante il fascismo gli “Stabilimenti di Ammobigliamento e Decorazione” diventarono “Premiata Industria Nazionale”. Fu un periodo di splendore, coronato da continui riconoscimenti e premi in Italia e all’estero.

“Una struttura, un’organizzazione, un’offerta risalenti a più di un secolo fa e che oggi farebbe invidia agli attuali grandi e famosi punti vendita di mobili”, commenta il sindaco Toma. “Un esempio d’imprenditorialità che abbiamo il dovere di portare a conoscenza di tutti, soprattutto dei più giovani, anche attraverso l’esposizione che si prevede all’interno dello stesso stabile”.

Gli interventi per il completamento del restauro riguardano, in sintesi, gli allestimenti del museo e l’arredo connesso, oltre che tutte le opere edili e gli impianti necessari. Totale: 2 milioni e 100mila euro.

Nascerà quindi un museo del patrimonio industriale proiettato sul territorio, da cui trarne anche un luogo di sperimentazione didattica e un momento di marketing territoriale. “Una struttura che vede un passato importante ed esemplare, un luogo in cui si respira lo spirito imprenditoriale e innovativo di magliesi che hanno fatto la storia”, dice Toma con un pizzico d’orgoglio. “Un posto del genere non poteva che essere messo a disposizione della cittadinanza, per rendere più attrattiva la nostra Maglie, rafforzando la sua identità e la coesione territoriale”.

L’idea generale è ben precisa: fare di Maglie un luogo di attrarre sempre più flussi turistici, rafforzando la rete di beni culturali. Oltre ai musei, questa comprende il frantoio ipogeo, Villa Tamborino, diverse chiese e vari monumenti. Dunque, Maglie ambisce a rivestire un ruolo di “centro culturale del Salento, in grado di stimolare fattivamente lo sviluppo locale”, conclude Ernesto Toma.

Per conoscere il sito e la sua storia, ecco la relazione tecnica scaricabile in Pdf e corredata di immagini. 

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